La Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba 2025: un viaggio tra gusto, cultura e “Profondo Rispetto”

L’autunno albese torna a tingersi dei profumi intensi del Tuber magnatum Pico, protagonista indiscusso della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, che anche quest’anno si conferma l’evento enogastronomico più prestigioso d’Italia e tra i più importanti a livello mondiale.

Con nove settimane di programmazione, dall’11 ottobre all’8 dicembre, dal cuore di Alba ai borghi e castelli che punteggiano le colline di Langhe, Monferrato e Roero, la Fiera si presenta come un vero e proprio broadcast culturale, capace di raccontare un territorio, una storia e una visione che unisce radici profonde e spirito contemporaneo.

“Non un evento, ma un palinsesto culturale che si fa territorio”, ha dichiarato il presidente dell’Ente Fiera, Axel Iberti.

“Il Tartufo Bianco d’Alba è il punto di partenza per parlare di educazione, biodiversità, cultura del paesaggio e visione internazionale”.

Un tema universale: “Profondo Rispetto”

L’edizione 2025 ruota attorno a un valore universale e quanto mai attuale: il rispetto, ispirato alla parola dell’anno 2024 selezionata da Treccani. Un rispetto che si traduce in attenzione alla natura, alle tradizioni, alle persone e a un turismo sostenibile, che valorizza il territorio senza alterarlo.

Come sottolineato dal sindaco Alberto Gatto e dalla vicesindaca Caterina Pasini, la Fiera rappresenta “un’opportunità per riscoprire chi siamo, nel segno dell’identità, della qualità e dell’accoglienza”. Un’idea rafforzata anche dalla Regione Piemonte, che evidenzia come il tartufo sia “un motore economico e culturale per tutto il territorio”, con un indotto che supera il mezzo miliardo di euro all’anno.

Numeri da record e vocazione internazionale

Nel 2025 la Fiera si appresta a superare i 600.000 visitatori, con una presenza straniera pari al 70% nelle attività esperienziali. Dai cooking show alle Cene Insolite, passando per le scuole di cucina e i pranzi nel Castello di Roddi, sono oltre 3.500 i partecipanti attivi nelle esperienze gastronomiche, guidati da più di 40 chef, molti dei quali stellati Michelin.

Ma il tartufo non è solo prelibatezza: è formazione, narrazione, artigianato, arte e tradizione. Ne è testimonianza il Palio degli Asini, la sfilata storica, le mostre, il Baccanale del Tartufo, e le centinaia di eventi che animeranno teatri, musei, piazze e cantine.

Un impatto concreto sul territorio

L’effetto della Fiera va ben oltre l’aspetto simbolico: ogni euro investito genera 55 euro di ricaduta economica solo nella provincia di Cuneo, coinvolgendo filiere agricole, ristorazione, accoglienza e turismo. Un esempio virtuoso di sinergia tra cultura, economia e sviluppo sostenibile.

Dal cuore delle Langhe al palcoscenico del mondo, la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba continua a raccontare un’Italia fatta di eccellenze, paesaggi, tradizioni e futuro. Un appuntamento imperdibile che invita tutti a vivere un autunno all’insegna del gusto, dell’identità e – quest’anno più che mai – del Profondo Rispetto.